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Un'odissea, quella di Giada. Una lotta che si è trovata a combattere sola, senza nessuno a fianco, sostenuta soltanto dalla sua profonda e incrollabile fede in quel Dio che ha sempre sentito vicino, anche nei momenti più bui. Ora si ritrova a scrivere la storia della sua vita: è nel tempo dei bilanci, quando ripercorrendo la strada fatta si cerca di dare un senso al passato. Ogni delusione è servita, ogni amarezza è stata un passo per raggiungere quella conoscenza di sé che oggi serenamente la accompagna. Perché questo è il racconto della vita, quando la si osserva guardandosi indietro: un insegnamento prezioso per chi lo vorrà ascoltare. Oggi Giada può affermare che non siamo noi gli artefici del nostro destino. Lei si reputava una donna molto forte. Invece il tempo è volato e si è ritrovata nell'età in cui, inevitabilmente, si cominciano a fare i bilanci, e non era preparata ad accogliere ciò che sarebbe arrivato con il volgere naturale delle cose, per cui si rifiutava di accettare i cambiamenti che il tempo opera su tutte le creature e le cose di questo mondo. Mentre annota tutte queste riflessioni che affollano la sua mente, scopre che la vita, giorno dopo, ci fa crescere in esperienza, che ognuno di noi è la guida del proprio viaggio e, pur camminando tra sentieri difficili senza più la freschezza della vita che si rinnova, si deve trovare l'equilibrio per completare la propria missione terrena.