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"Si dice che la sofferenza ci renda più maturi e consapevoli, soprattutto più equilibrati. Non sempre è così, purtroppo. In me si annida una rabbia profonda che mi rende suscettibile e irritabile. Chi mi sta attorno evita di provocarmi, sa che le mie reazioni possono essere imprevedibili, sa che in talune circostanze è preferibile lasciarmi stare. La vasca è piena d'acqua tiepida. Non è la temperatura che prediligo, ma decido di infischiarmene e, senza esitare, mi immergo in essa rabbrividendo. Lascio che l'acqua mi ricopra interamente come se fossi morto e sepolto. È una bella sensazione. Trattengo a lungo il respiro, poi sono costretto a tornare alla vita per procurarmi l'aria. Devo sbrigarmi, Giulia mi aspetta, i suoi amici ci aspettano. Ci hanno invitato a cena. È sabato sera e non si può restare soli in casa il sabato sera, non è forse così?"