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"Vi fu un'epoca in cui la vita dell'uomo era disordinata e abbandonata alla forza brutale, come quella delle bestie selvagge. Non vi era allora né premio per i buoni né pena per i cattivi. Poi gli uomini concepirono l'idea di imporre le leggi come strumento di punizione, affinché la giustizia fosse la sola padrona e tenesse a bada la violenza. Se qualcuno cadeva in errore, lo si puniva. Ma poiché le leggi puniscono soltanto gli atti della violenza aperta, gli uomini continuarono a commettere i loro crimini di nascosto. Allora io credo che un uomo risoluto e lungimirante in questo momento abbia compreso la necessità di un preventivo che avesse effetto anche quando uno meditava o commetteva atti segreti. Perciò fu introdotta l'idea della divinità, d'un dio sempre attivo e possente, che ascolta e vede in spirito tutto ciò che fanno e dicono gli uomini".