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Matteo Del Cesta ci racconta un mondo fatto di donne, sesso e amore senza impegno, ma con tutto il turbinio di emozioni che ruota intorno ad esso e fa parte della natura umana, la quale spesso si trova a fare i conti e a soddisfare non solo le proprie pulsioni, ma anche la propria morale. "Io voglio tutto e niente, perché il tutto e il niente sono gli estremi dell'assoluto." idea e motto della vita del protagonista "all'insegna di un maschilismo ai limiti della stupidità"; questo è ciò che "Fragole" tenta di comunicare: una serie di avventure, mille modi differenti di amare e non amare le donne, di viverle spesso con superficialità, a volte con coinvolgimento; ma quando subentrano i sentimenti, le passioni, i progetti e la vita insieme, la prospettiva cambia, l'idea muta e occorre fermarsi a riflettere sulle proprie azioni e sulle conseguenze. Molto particolare lo stile di Del Cesta, caratterizzato soprattutto dall'uso frequente e ravvicinato della congiunzione "e": il ripetersi assiduo della "e" dà continuità alla narrazione e trasmette perfettamente il procedere dell'azione, in particolar modo della sensazione. In alcuni casi la "e" rallenta il ritmo e il periodo si fa meditato e riflessivo, in altri suggerisce una lunga e veloce cavalcata, il ritmo diventa quindi incalzante e frenetico, essenziale unito al contenuto.