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Sono approdata agli haiku quasi per caso, registrando quello che vedo (poetica dello sguardo) per condividerlo con gli amici di Facebook (spesso accompagnando foto), per mettere il mio piccolo mondo davanti agli occhi degli altri (di coloro che guardano ma non sanno vedere), per condividere un breve momento di sana curiosità. E mi sono appassionata a questa forma che con le sue poche sillabe sa riprodurre l'incanto dei fenomeni naturali, riuscendo a dare un forte impatto emotivo. Spesso non serve cercare lontano ciò che vale la pena di essere raccontato. La poesia non deve necessariamente occuparsi di cose straordinarie o eccezionali, ma può benissimo occuparsi della vita quotidiana. È proprio questa vita comune, di disarmante semplicità (che a ben guardare non è mai banale o scontata, ma piena di sorprese, a volte amare), che mi stupisce e mi fa commuovere. All'arrivo di ogni nuova stagione i sensi rifioriscono e lo spirito si ferma a registrarne le impercettibili variazioni, facendo volare le farfalle dei pensieri che toccano il quotidiano, scivolando così in una modalità di percezione diversa che mi consente di "vedere". (Antonietta Tiberia)