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"C'è qualcosa di familiare nei racconti di Sandra Sordi che rimandano il lettore a quella tradizione non troppo lontana, dell'Italia post bellica, raccontata dai nostri nonni, nelle pieghe della vita quotidiana di una nazione che lentamente stava ricostruendo se stessa. La scrittura è stata volutamente arricchita del "lessico familiare", caustico, irridente. Il divertimento è la chiave d'ingresso per capirne il profondo significato. Ma guai a fermarsi alle apparenze! Dietro l'apparente semplicità di ogni singolo racconto, dietro la grottesca, a volte patetica, caratterizzazione dei personaggi si cela il mondo dei sentimenti, delle nostalgie, della enorme dignità delle famiglie nei favolosi ruggenti anni '60." (Dalla introduzione di Sarita Massai)