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"È un flusso copioso che riflette la gioia, la voglia, la rabbia, la pena di fare poesia. È una febbre, un destino. Anche in questa raccolta, coraggiosa sin dall'impertinenza grafica del titolo, 'Versi cor(ro)sivi', in Poggi si conferma la vena di un trovatore della realtà, la cui poesia è specchio di un tempus e dax rerum. L'autore si riallaccia alla tradizione di una vis satirica graffiante che, dalla poesia classica, arriva sino ai grandi maudits della modernità. Poggi è attento ai fremiti dei sogni, 'alle verità nascoste nei manici di zappa' e ritrova timbri lirici proprio in quella madia di memoria che è la vita attraversata dal cambiamento."