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Una donna senza nome, solo apparentemente fragile, narra, con maliziosa spontaneità e con qualche punta di ironia, il percorso interiore e sociale, gli amori, le passioni e le trasgressioni che le hanno segnato la vita, alla ricerca - come scrive Giovanni Piccardo nella sua prefazione - di un significato e, forse, di un'assoluzione finale, quasi si trattasse di una confessione.