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"Munthe aveva studiato medicina, aveva osservato ed amato la natura da vicino, le piante nelle foreste e nei giardini della sua infanzia, ed ancor più intensamente aveva osservato con affetto ed accuratissima attenzione le abitudini degli animali, non escludendo quelle degli esseri umani. Al di là dell'occhio scientifico, che opera con distacco ed indifferenza, in lui scopriamo una calda passione per il potere dell'uomo sull'uomo. Ritroviamo la 'mistica potenza' inseguita, ambita, agognata in certi casi, in quasi tutti questi suoi deliziosi racconti. Egli cerca, fruga negli anfratti dell'esistere umano per respirare questa misteriosa forza: nelle vie dei quartieri poveri di Parigi, dietro Le Jardin des Plantes, a Montparnasse, nella malattia dei suoi stessi pazienti, nella luce di Napoli, sul golfo che ospita l'isola-sfinge, la sua adorata Capri. (...)". (Dall'Introduzione di Katriona Munthe)