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Abate, poeta, pittore e "umorista trascendente", Sengai è una delle espressioni più alte dello spirito giocoso e laico dello zen. Ciò che affascina della sua opera è la capacità di proporre una filosofia senza teoremi, affidata a guizzi di stupore e ironia nati dalla deliberata scelta del soggetto umile, nella pittura come nell'haiku, e dal rifiuto di ogni santità proclamata. Nessun occidentale negherebbe a Sengai il titolo di poeta, ma le sue liriche vengono da un mondo dove la poesia si esprime come immagine, sublimata nell'esercizio zen della calligrafia: e la scrittura diviene a sua volta segno pittorico, celebrando così l'inscindibile unità delle due pratiche. Quest'antologia di poesie e disegni segna anche l'incontro ideale di Sengai con Daisetz T. Suzuki, il suo maggior esegeta che, nella forma discreta ed essenziale del commento, ci offre un piccolo, appassionante trattato sullo zen. Con note introduttive di Herbert Read, Basil Gray e Sado Idemitsu.