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Andrea Bocconi, che dell'arte del viaggio ha fatto la materia dei suoi libri, ne ha voluto compiere, questa volta, uno diverso dagli altri, un viaggio, come dice il titolo, "formato famiglia". Dopo aver visitato tante volte l'India, nel corso della sua vita, in coppia, con un amico, da solo, l'autore ha voluto farla conoscere ai figli, Martina e Tommaso, di dieci e sei anni. È stata l'occasione per rivederla con i loro occhi, per capire cosa guardano i bambini e cosa vedono gli adulti in quello sguardo, per godere dei loro commenti sorprendenti, tipo "tutti gli autisti indiani sputano e suonano il clacson" o "la porta della camera ha un diamante per maniglia". Un viaggio con i bambini ha permesso di sperimentare emozioni diverse, di battere sentieri vecchi e sentieri mai percorsi prima: la ricerca delle tigri nel Tiger Park, i grandi meditanti delle montagne, la ricchezza delle religioni, la povertà di sempre, gli alberghi comodi finora evitati e gli ozi di Goa. Come dice Bocconi: "È stato per me come presentare una fidanzata in famiglia: vorremmo fortemente che piacesse a tutti, anche se noi stessi non sappiamo che cosa ci lega a lei. Quando Francesca e i bambini sono tornati a casa, anche l'India che ho ritrovato da solo era impregnata della loro presenza. Ma noi, saremo piaciuti all'India? È una terra accogliente, penso che ci abbia accolto anche stavolta. E sono sicuro che ha fatto amicizia con Tommaso e Martina".