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Una raccolta di saggi e un suggestivo testo scenico dedicati a Mario Luzi, uno dei maggiori poeti italiani del Novecento. Credere nella poesia, per Luzi, è stato credere nell'ulteriorità della creazione, a un movimento naturale che non si arresta e a cui è impossibile sottrarsi, pena la sottrazione dall'autentico, dalla riconoscibilità stessa del nostro destino nel mondo. Dietro la poesia di Luzi c'è la "vita d'un uomo": un uomo che inscrive la propria esperienza in cronache e immerso in quelle cronache mutanti e di difficile decifrazione, presto avvertite dolorose, violente, lesive per sé e per gli altri, cerca di cogliere il valore, gli aspetti significativi di un processo in cui movimenti e falsi movimenti, libertà vere e presunte, obbedienze all'eterno e insussistenti automatismi del precario si confondono.