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Non esiste un pensiero del territorio in Italia. E non esiste una rappresentazione condivisa dello spazio-Italia. Queste drastiche espressioni rinviano alla nostra storia, al nostro passato, al nostro presente. Le discussioni sulla questione dell'unità, se indirizzate verso retoriche utilitarie, possono nascondere il lavoro unitario da fare: in nome dei tanti problemi che attendono di essere affrontati con uno spirito diverso da quello della competizione, della divisione o peggio, delle accuse e delle recriminazioni. Il testo propone una verifica empirica delle situazioni dei comuni di montagna in declino o, forse, in dissoluzione. E pone una serie di domande nell'ordine del realismo, delle contraddizioni, dei limiti e delle possibilità che un insieme non modesto sia quantitativo che qualitativo solleva negli orizzonti problematici del futuro. Seguendo il percorso riflessivo dell'ipotesi finale, un'alleanza nuova e intensa tra città e montagna può dare speranza laddove gli spiragli di salvezza sembrano sempre più tenui.