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Il percorso letterario e umano di Giovanni Pascoli, dagli anni giovanili al tramonto, in un intreccio costante tra poesia e biografia; l'attività del prosatore, attraverso i testi "dispersi" e i racconti; il professore universitario ricordato dagli studenti, monotono e assorto; l'esegeta della Divina Commedia, che misura i propri passi sul cammino dantesco e che continua a confrontarsi con il poema sacro fino alle ultime lezioni bolognesi; i conflitti e le amicizie di un poeta, attraverso i carteggi con il "rivale" F. D'Ovidio e con l'amato allievo L. Valli; gli studi pascoliani di Garboli, tra filologia e intuizione, analisi delle carte e proiezioni autobiografiche, sul crinale della legalità. Sono gli argomenti principali degli otto saggi che formano il volume e che contribuiscono a dar luce ad aspetti meno noti dell'opera di Pascoli, riconducibile ad una ferita mai sanata, ad un vuoto incolmabile, e capace di farsi carico delle inquietudini contemporanee, chiudendo non solo cronologicamente l'Ottocento e incuneandosi nel nuovo secolo. Con al centro l'immagine del "nido", tra confessioni e rimozioni, dichiarazioni esplicite e occultamenti.