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Gli studi sull'illuminismo radicale hanno fornito un quadro variegato della filosofia sei-settecentesca, dando più spazio che in passato alla presenza di correnti clandestine, libertine, materialistiche e atee, spesso di derivazione spinoziana. In questa prospettiva si tende a dare del cartesianismo un'interpretazione prevalentemente negativa, come di un insieme di dottrine obsolete, delle quali si trovano poche tracce nella cultura illuministica, quasi questa si fosse costruita in radicale opposizione a quello. Attraverso i contributi qui raccolti il Gruppo di ricerche sul cartesianismo della "Sapienza" si propone di mostrare che il cartesianismo fu anche una fonte importante delle correnti "radicali" dei Lumi europei. Il volume si articola in due parti: nella prima si rintraccia la presenza di temi filosofici e scientifici cartesiani in alcune questioni fondamentali (materia, mente-corpo, passioni); nella seconda si mettono in luce gli adattamenti di apparati concettuali cartesiani in ambiti disciplinari lontani dalla sensibilità di Descartes, ma anche la loro crisi quando entrano in contatto con altre filosofie.