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Le cinque protagoniste iraniane soffrono per l'impossibilità di decidere il proprio destino, in un mondo maschile che le sottrae alla società e alla natura. Varie vicende le portano a uscire dalla vita tradizionale, ma questa libertà più che conquista reale, diventa una produzione surreale dell'immaginario. Pubblicato nel 1990, il romanzo "Donne senza uomini" (Zanan-e bedun-e mardan), era già stato scritto negli anni Settanta. Nel 1974 l'autrice viene condotta in carcere dove trascorre sei mesi in regime speciale, quindi viene processata insieme al suo editore e rilasciata solo dietro pagamento di una considerevole cauzione. Il governo iraniano mise al bando "Donne senza uomini" a metà degli anni Novanta e fece pressione sull'autrice affinché, in futuro, desistesse dallo scrivere simili romanzi.