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"Un anno dopo. Racconti e storie per Igea" raccoglie alcuni brevi saggi scritti a partire dal mese di febbraio del 2017, in parte pubblicati ne "Il Banditore di Amelia", e idealmente, intende essere un racconto intimo, non lineare, per Igea. È proprio il mese di febbraio del 2017 lo snodo: l'ultimo breve saggio scritto dall'autrice, lasciato in quel vecchio tavolo da cucina coperto da un panno nella camera buia di via della Repubblica. Sono piccole storie e piccoli racconti che si configurano a metà strada fra una letteratura fatta di sillabe sussurrate e una saggistica scientifica divulgativa, personale e collettiva allo stesso tempo: è personale e intima perché, nell'assenza, cerca il contatto con il genitore, anzi con i genitori, che non ci sono più, è collettiva perché avvolge, come se fosse Igea, Amelia, l'Umbria meridionale, la città e le sue genti.