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"Gabriella-Teresa non è sola nel suo viaggio nella memoria perché sa cosa vuole, non rinnega il suo passato, ha una vasta gamma di colori nella sua tavolozza esistenziale, al di là del bianco e del nero, ama le sfumature, ha un cuore multiplo: uno per amare, uno per struggersi, uno per vivere le pienezza della vita e ci dimostra che la vita è quella che 'accade' mentre siamo occupati a fare progetti. Il racconto romanzato che qui si edita pone il problema del rapporto tra lo scrittore e la propria vita, tra creatore e creatura. La Basile fa sua la ricetta di Balzac: crede nell'esistenza di Teresa, un'esistenza che coinvolge non soltanto la penna della scrittrice ma anche il suo pensiero. 'Un bel giorno è transitato quello che avevo accumulato' scrive Gabriella-Teresa e così nasce 'La terza faccia della medaglia'." (dalla introduzione di M.C. Federici)