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Il romanzo narra in prima persona la vicenda della protagonista, Chiara Rossi, nel lungo periodo trascorso al capezzale della madre morente e, dopo la morte della mamma, lo strazio e la sensazione di vuoto che l'accompagnano. A una prima parte, tragica e strappalacrime, si alterna una seconda parte intrisa di esperienze tragicomiche: affascinanti viaggi esotici, analisi introspettive e severi studi sui comportamenti dei cosiddetti "amici". Pagina dopo pagina, la disperazione - che non tende a scemare - si concretizza in un finale surreale, quasi pirandelliano. Non si piange soltanto: si ride, ci si arrabbia, si sogna, si vive.