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La città di Perugia che emerge dai racconti è vera: mai mitizzata, mai da cartolina, mai rifinita e lambiccata come un souvenir per turisti. Così come veri sono i personaggi, quasi tutti colti in una sorta di iper-realismo che, accentuandone la componente stralunata, li deforma in chiave comica o grottesca, sottraendoli quindi ad un possibile profilo di macchiette folcloristiche. Dei molti personaggi, e delle vicende di cui essi sono protagonisti, Brunori sa mettere in luce la componente universale che li accomuna ai vivi, a noi che silenziosamente o a voce alta ci accingiamo a leggere e a rileggere le storie.