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"Esiste un equilibrio delicato e precario tra l'esperienza e le informazioni che i sensi rilevano. La persona ha la capacità di creare un legame tra i dati sensoriali e i meccanismi che li ricevono e li trasformano in atti percepiti. Vediamo, udiamo, gustiamo, annusiamo, tocchiamo a diversi livelli di attenzione. E non tutto dipende dall'essere solleciti nell'avvertire quello che i sensi ci fanno sentire. Per avere questa attenzione bisogna essere allenati, si deve essere capaci di leggerli, e per farlo sono necessarie esperienza e maestria. La presente riflessione intende indagare, oltre una breve incursione di carattere semiotico, il significato che assume il rapporto parola-immagine nelle implicazioni che spazio e tempo vanno assumendo nella lettura e nell'interpretazione delle forme d'arte."