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"24 ore dopo l'assassinio di John Lennon, avvenuto l'8 dicembre del 1980, il suo assistente personale e confidente Fred Seaman, uno dei miei amici più fidati, venne a farmi visita. Visibilmente scioccato, gli occhi arrossati e le lacrime che gli scendevano sulle guance mi disse: "C'è del lavoro da fare". L'estate precedente, durante una lunga permanenza alle Bermuda, John gli aveva confidato che nel caso gli fosse capitato qualcosa di brutto, sarebbe toccato a lui redigere la cronaca reale dei suoi ultimi anni di vita. Però non avrebbe dovuto trattarsi della storia di un uomo eccentrico, fondamentalmente felice, tutto indaffarato nelle faccende di casa come cuocere il pane e far crescere bene il figlio Sean, mentre sua moglie Yoko si occupava invece degli affari di famiglia, ma sarebbe dovuto essere il reale ritratto di una superstar tormentata, vittima della propria fama, imprigionato in camera da letto a sproloquiare sulla figura storica di Gesù, circondato da numerosi servitori intenti solo a soddisfarlo in ogni suo più piccolo desiderio". (Robert Rosen)