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La storia di un partigiano delle formazioni comuniste che, radiato dal PCI, si stabilisce a Parigi negli anni Cinquanta e diviene un agente letterario. Tutto comincia quando lui, che non ne voleva sapere di accordi tra operai e padroni, militando in una ipotetica sinistra del partito, quella del mai visto Pietro Secchia, ha un duro confronto con Giulio Seniga, scappato in Svizzera con la cassa del PCI. Deluso da quel che si targa sinistra, Staletti inizia a girare il mondo con Parigi come baricentro, partecipando alle avventure editoriali francesi dei primi anni di Eric Losfeld e Jerome Lyndon, diventando agente di Emmanuelle Arsan e poi di tutti gli autori più trasgressivi come Cavatina, Wolinski e Copi.