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Perché un barone del Regno di Napoli tradì i suoi pari che congiuravano all'unisono contro il re Ferrante d'Aragona? Come mai i francescani commissionarono un affresco simbolico per descrivere le sciagure della famiglia Sanseverino? Per quale motivo un intero centro abitato nel 1488 era appellato dai villani "male consiglio"? Quali i meriti che permisero ad Ettore Fieramosca di fregiarsi del titolo comitale? A questi ed altri interrogativi risponde questo libro, nel quale arte pittorica, archeologia, storia, architettura, araldica, diplomatica, castellologia, fotografia si assumono il compito d'indagare sulle testimonianze e su alcuni eventi epocali che interessano il Meridione d'Italia e in particolare la Basilicata in un lunghissimo arco di tempo che va dalle presenze indigene a quelle magno-greche, dalle razzie saracene all'invasione dei Normanni, dalla strapotere baronale a una congiura finita nel sangue, dall'ascesa della più potente famiglia meridionale sino all'esplicazione dei suoi rapporti di vassallaggio.