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Scoperte archeologiche e letterarie di età classica provano che i Romani visitarono l'America 1500 anni prima di Colombo. Le testimonianze storiche non lasciano alcun dubbio: in età imperiale Roma era in possesso delle conoscenze scientifiche, nautiche e geografiche necessarie per attraversare l'Atlantico e giungere nel Nuovo Mondo. I testi latini parlano di nuove terre ad ovest e i numerosi manufatti ritrovati dimostrano che tra le due sponde dell'oceano Atlantico ci furono scambi. I Romani furono anche grandi navigatori: ad est commerciavano con l'India, la Cina e l'Indonesia, e le loro esplorazioni andarono ben oltre la Nuova Zelanda; navigarono lungo le coste atlantiche dell'Europa raggiungendo le Orcadi, l'Islanda e, forse, si spinsero oltre. In Africa sono state trovate tracce della presenza romana lungo le coste occidentali e orientali. L'autore, attraverso gli scritti di Plinio, Tolomeo, Erodoto, Seneca, Cesare, Tolomeo, Tito Livio, Cicerone, Diodoro Siculo, Plutarco, Tacito, Virgilio, e altri autori greci e latini, ricostruisce le conoscenze astronomiche, geografiche e matematiche e, per la prima volta, spiega il metodo grazie al quale nell'antichità veniva calcolata la longitudine. Nel volume vengono esaminate non solo le capacità nautiche e le conoscenze scientifiche dei Romani ma anche quelle di diverse culture che con il mare ebbero un rapporto importante come quella polinesiana, indiana e sumerica. Presentazione di Giovanni F. Bignami.