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«Se consideriamo la vastità e la durata dell'Impero romano dobbiamo presupporre una grande organizzazione politica dal carattere pragmatico e inevitabilmente tecnologico. Ci siamo dunque posti l'obiettivo di una rilettura della straordinaria tecnologia romana che ha contribuito alla costruzione e alla gestione dell'Impero. Lo abbiamo fatto partendo da semplici domande. La più semplice e immediata, da cui è scaturita la natura della nostra indagine, è stata: sulla base di quali scoperte tecnico-scientifiche si è potuta sviluppare l'antica Roma? Quanta scienza e quanta tecnologia hanno permesso l'esemplare cammino storico di un popolo che da un semplice "solco sul colle Palatino" ha conquistato e governato tutte le terre intorno al Mediterraneo per mille anni? Quanto rimane oggi delle basi poste dagli antichi romani con la loro tecnologia, nell'organizzazione, nella creazione dell'habitat (inteso come struttura), fondamentale al nostro contemporaneo vivere civile? Le indagini sulle scoperte e sulle innovazioni tecnologiche prodotte dagli antichi Romani le facciamo attraverso opere di ingegneria civile e idraulica, tecnologia agricola e mineraria, tecnologia militare e della chirurgia, tecnologia della produzione artistica e manifatturiera che sono giunti fino a noi e che, in alcuni casi, continuano a vivere a nostra insaputa.» (Rita Correnti).