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Ciò che nella quotidianità di un mondo globalizzato ha la parvenza del normale esistere, in luoghi in cui la ragione sembra aver abbandonato la sua funzione, vige un'infanzia negata, in cui i bambini sono obbligati ad essere adulti e a muoversi negli spazi di un 'kindergarten' che nulla possiede dell'amenità e dell'allegria che caratterizza un normale asilo per l'infanzia. Esistono luoghi sotto il sole cocente in cui ciò che è contro natura viene presentato come ortodosso, e dunque l'abuso, la violenza, la costrizione sono parole d'ordine di una realtà raccapricciante che coinvolge i bambini e li rende schiavi di soprusi in un gioco tra le parti degli opposti che si presenta con la medesima identità di una prigionia. In questi luoghi distonici il cielo è pulito, come lo è l'innocenza dei bambini e con essa i loro sogni infranti.