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"In questo clima tra disincanto e speranza, la collettiva Selva obscura vede diciannove artisti che sfruttano media e linguaggi molto diversi ma sono accumunati dalla centralità della Natura, madre o matrigna, nelle loro opere. Possiamo definirli tutti parte di un movimento neopanteista: la natura avvolge ogni aspetto della realtà umana, come un unico principio superiore che domina il ciclo della vita nel suo incessante moto di creazione e distruzione." (Giovanni Cervi)