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«Uno dei pensieri che più sono in grado di rallegrare chi insegna, ma in generale chiunque, è sapere che da qualche parte, negli anfratti del mondo, esistono dei giovani che scrivono e che scrivono poesie. Un fatto non scontato di per sé e soprattutto nel mondo contemporaneo, con i suoi imperativi tecnologici della velocità e dell'immediatezza, con i linguaggi brevi e rapidissimi del digitale, che rappresentano da un lato una superlativa risorsa comunicativa e culturale ma che potrebbero dall'altro travolgere la pensosità, la lentezza malinconica, l'assillo rimuginativo del poeta. Tratti comuni dei componimenti qui presentati sono proprio, pur nell'originalità di ogni singola pronuncia, un accentuato rovello psicologico, una forte carica introspettiva, una ricerca di rapporti profondi; l'area mentale, sempre in travaglio, del soggetto, non trova, se non nel ricordo, interlocutori salvifici o propizi. Si potrebbe additare un correlativo oggettivo di tale condizione nel mare, molto presente in questi versi, il compagno muto ma anche il confidente delle inquiete dinamiche interiori che le quattro voci riunite in queste pagine hanno affidato alla parola poetica...» (Dall'Introduzione di Andrea Rondini)