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Ricerche condotte in archivi locali, comunali e statali, con qualche necessaria trasferta negli archivi romani, sulle varie realtà territoriali, economi che e sociali della Marca pontificia agli inizi dell'età moderna: Ancona, la cosmopolita città-porto, un ponte verso l'oriente con i suoi traffici marittimi, con una classe dirigente formata da nobili-mercanti che si convertiranno all'agricoltura a partire dal secolo XVII, una città che nel corso del Cinquecento vede gradatamente spegnersi il suo periodo di splendore per cadere in una lunga fase recessiva; Macerata ed il Maceratese, una città ed una provincia fortemente rurali, dove la mezzadria che si stava diffondendo costruirà l'inconfondibile paesaggio agrario ed il tessuto sociale che caratterizzeranno la regione fino alla seconda guerra mondiale, dove la piccola nobiltà di provincia che ha conquistato il monopolio dei governi cittadini guarda a Roma aspirando a cariche e carriere alla corte papale.Tra Cinque e Seicento le Marche subirono profonde trasformazioni politico-istituzionali, che influirono anche sugli aspetti sociali, economici e territoriali.