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"Il saggio è diviso in due parti. La prima parte, propriamente attinente alla ricerca architettonica, è intitolata: "La stanza e la finestra", e si occupa di delineare l'idea di finestra in stretta relazione con lo spazio interno, in Perret, Le Corbusier, Mies van der Rohe e Louis Kahn. Sostanzialmente mi interessa sottolineare una articolazione tripartita che inizia dallo spazio interno della stanza, prosegue con il taglio della finestra (nelle sue possibili articolazioni anche complesse) e culmina con l'esterno (la città o la natura). Non quindi l'architettura intesa come volume, o come prospetto; piuttosto la dimensione intima dell'abitante della camera, che guarda la finestra, e attraverso essa l'esterno. La seconda parte è intitolata: "La stanza e lo sguardo", e non si occupa di architetti e di architetture, ma vuole mostrare come alcuni artisti hanno guardato al rapporto tra lo spazio interno della stanza e lo sguardo di chi la abita, la vive, in relazione alla finestra; cioè alla fonte di illuminazione, ma anche di sguardo, di affaccio verso la realtà esterna. Sguardo interiore e sguardo esteriore. Sguardo verso sé stessi e sguardo verso il mondo. Si tratta quindi di una sequenza di immagini pittoriche, che non hanno pretese di interpretazione critica, che mostrano come si è articolata la tripartizione stanza, finestra, esterno, (a cui aggiungere la storia, il racconto dei personaggi della scena)."