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Andare fino a Cuba per girare uno spot in interni con dei bambini cubani che devono sembrare europei; dover spostare un set perché è finito proprio di fronte al pied-à-terre dell'"utilizzatore finale" e nessuno lo sapeva. Gestire testimonial alcolizzati, avere a che fare con direttori creativi che con un sì o un no decidono il destino dei tuoi week-end e delle tue notti; non riuscire nonostante gli anni a spiegare a tua madre in cosa consiste il tuo lavoro, imparare quotidianamente quanto sia labile il confine tra la verità e il sinonimo giusto quando parli di un prodotto. Un'agenzia pubblicitaria non è così diversa da qualsiasi altro ufficio, con l'unica variante che puoi presentarti in riunione in t-shirt e tenere i piedi sul tavolo quando pensi. "Premiata macelleria creativa" è un ironico tentativo di raccontare dall'interno il meraviglioso mondo della pubblicità con lo sguardo attento e tagliente di una copywriter combattiva e non allineata. Qualche anno fa Valentina Maran è stata licenziata in tronco da un'importante agenzia. Questo libro è il suo modo per ringraziare.