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Sabato 21 luglio 2001, ultimo giorno di manifestazioni e scontri al G8 di Genova. Poco prima della mezzanotte, più di 200 poliziotti fanno irruzione nel complesso scolastico "Diaz".' In testa c'è il Settimo nucleo, ex celere romana, seguono gli agenti delle squadre mobili e delle Digos mentre i carabinieri circondano l'edificio. In quella che il comandante Fournier definisce "una macelleria messicana" vengono arrestate e picchiate 93 persone sebbene non abbiano opposto alcuna resistenza. Ci sono 63 feriti certificati, 28 ricoverati. Hanno fratture alla testa, alle braccia e alle gambe. Per la polizia sono "ferite pregresse" e la "perquisizione" era necessaria perché i 93 appartengono "verosimilmente" al black bloc. Molti di loro scoprono solo in ospedale di essere stati arrestati per associazione a delinquere finalizzata alla devastazione e al saccheggio, resistenza aggravata e porto d'armi. Dei numerosi processi aperti sulle vicende del 20 e del 21 luglio 2001, quello per i fatti delle scuole Diaz/Pertini e Pascoli è di gran lunga il più clamoroso. Uno scontro furibondo tra i magistrati dell'accusa e i massimi vertici della polizia, uomini dello Stato democratico contro altri uomini dello Stato democratico. Alessandro Mantovani ci guida lungo i 10 anni del processo che ha segnato il Paese svelando una parte di verità su quella che è stata definita da Amnesty International: "La più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la Seconda guerra mondiale".