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Nello scenario della fame che attanaglia Palermo all'indomani della Grande Guerra, prende le mosse il romanzo, incentrato sulla storia di Fernando, un giovane aristocratico che ha rinunciato agli agi economici e sociali del proprio ceto, scegliendo di sposare Dora, una popolana di umili origini, ma bella, leale e coraggiosa: la sua "tigre bionda", come lui stesso la chiama. Tornato dal fronte, Fernando riesce a trovare lavoro in una delle fabbriche più importanti della città e ai cantieri navali. Ben presto, in quell'ambiente vivace, viene a contatto con molti lavoratori che la guerra aveva reso coscienti dei loro diritti e del loro potere, partecipa ad alcuni comizi e diviene esponente di spicco di quella "Palermo velata e nascosta" che darà origine all'antifascismo e alla Resistenza nell'isola. Tra i personaggi del romanzo s'intrecciano vicende d'amore e di passione civile che mettono in luce la realtà economica, politica e sociale della Palermo del tempo: una Palermo ricca di profumi e vivacità, in cui si scontrano grandi ricchezze e diffusa povertà. Alternando un linguaggio "alto", da sapiente narratrice, con un altro "basso" che la fa ricorrere in scioltezza a parole ed espressioni dialettali, la Vincenti costruisce un racconto che si fa leggere con viva partecipazione ed emozione, offrendo molteplici spunti di riflessione su quello che fu il fascismo nell'isola e in Italia. Con uno scritto di Alberto Samonà.