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Avere avuto in sorte dalla natura oltre ai denti da latte anche le orecchie, il naso, gli occhi ed altri più delicati organi, è l'insolita sorte toccata al protagonista di uno di questi racconti. Ma egli la accetta di buon grado, e ad ogni caduta di quei pezzi di sé si dispone pazientemente ad attenderne la sostituzione. Filosofia, questa, che gli consente di accettare con serenità persino la perdita dei genitori, nella certezza che anche loro erano da latte, e dunque sono caduti per lasciare il posto a quelli definitivi. Gli altri racconti contenuti nel volume si attengono più o meno allo stesso modulo, dando vita a una sorta di galleria degli orrori la cui visita viene confortata, se non addirittura allietata, da due guide di provata esperienza in materia: il paradosso e l'ironia.