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La storia del balletto in Europa è stata finora scritta tenendo il più delle volte Parigi al centro di ogni trasformazione; l'assenza di una storia complessiva della danza nel nostro Paese ha reso infatti più difficile agli storici e agli appassionati l'osservazione di quanto proprio l'Italia, con i suoi diversi centri di produzione e le sue personalità di spicco, abbia rappresentato una sorta di motore nascosto per questa ricca vicenda artistica e culturale. Lo scopo di questo libro è quello di fornire il tassello mancante alla ricomposizione del mosaico, seguendo il ballo teatrale italiano nella sua evoluzione storica e nei suoi molteplici intrecci con le altre realtà europee: la fioritura dei balli spettacolari nell'Italia delle corti rinascimentali, la nascita del ballo teatrale, la comparsa della figura del maestro di balletto e la pubblicazione dei primi trattati, il coreodramma, le controversie sul ballo degli intellettuali illuministi e l'emancipazione dello status sociale del ballerino fra Sette e Ottocento. Il volume si articola in sei ampi blocchi cronologicamente ordinati, ciascuno affidato a un esperto sotto la supervisione del curatore. L'esposizione è condotta incrociando le questioni storiche e tecniche della danza con quelle delle altre arti, in modo da rendere evidente il ruolo del balletto nella formazione del gusto e persino dei pregiudizi di ciascuna epoca.