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Vive di emozioni proprie la poesia nella vita breve dei versi, senza interruzioni. La vita reale, nell'incidenza della prosa, trova i suoi allettamenti, senza più stupore, tra le prevaricazioni usuali del nonsenso. La poesia allora risponde per le rime nel tentativo di reagire all'insipienza, per sottrarla al logoramento e al disuso.Nel mondo delle parole non dette tra i trasalimenti delle relazioni, la poesia trova giustificazione nell'eloquenza degli sguardi, fino al punto di convergenza nell'area vasta dei sogni e dei bisogni ai quali appartengono di diritto i sentimenti. I quali, per non saper né leggere né scrivere, nel campo delle emozioni giocano d'anticipo abitualmente. E vincono. Tutto sta a porre la palla al centro e a coltivarli.