Tab Article
"La stanza del poeta non ha muri, né pavimento, né soffitto. Ha solo una porta e finestre che si aprono sull'eterno e sull'infinito. I polsi della sua sensibilità e della sua fantasia non conoscono le fredde catene dell'hic et nunc, travolgendo ogni barriera dello spazio e del tempo. Come un esule, egli vive il proprio tempo al di là del tempo ed il proprio esserci al di là di ogni frontiera e di ogni orizzonte. E Mario De Rosa, lascia il quotidiano alle sue spalle, per inerpicarsi per un sentiero irto di ombre, per ritrovare le radici profonde che gli consentano di ergersi sulla rupe e librarsi nell'azzurro, per spiccare il volo..." (dalla prefazione di Giuseppe M. Maradei).