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Felice Giovannetti svolge la professione di insegnante. Alterna alla lettura di thriller e romanzi storici lo studio delle recenti teorie di filosofia della mente e del linguaggio, che risultano appassionanti per chiunque abbia il desiderio di conoscere meglio i meccanismi impervi che originano il pensiero e quindi anche il componimento poetico. Nelle sue poesie è infatti a volte presente l'eco di questi ricorrenti approfondimenti dell'animo umano, soprattutto quando si intravede il fantasma, bonariamente trasfigurato, di un dualismo mente-corpo che rappresenta pur sempre il dilemma su cui discutono, senza fine, le diverse scuole filosofiche originatesi nell'ultimo scorcio del XX secolo. Alcuni fili conduttori di questo libro: La memoria, che rappresenta ragionevolmente un fardello di vita non sempre facilmente recuperabile. Il confine, cioè l'estremo limite mentale che l'essere umano raggiunge con fatica e senza mai sapere se si possa considerare falso o vero, apparente o reale.