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L'umanità tende a diventare sempre più urbana, la città cresce allontanando la campagna che si trasforma in nuove periferie e spazi incolti. Il mondo agricolo, è in forte declino, incerto sulle immagini che il futuro gli riserva, essendo i suoi spazi sempre più luoghi in cui si espande la città e dove si diffondono forme e pratiche generiche, indistinte, se non residuali. Un simile processo è destinato a continuare e ad accrescere le contraddizioni tra una città sempre più periferia e una ruralità divenuta urbanizzata. Sembra così delinearsi una società in cui i valori di urbano e rurale finiranno per essere confusi e gli spazi arbitrariamente mescolati, dando vita a un luogo dominato dall'incertezza, abitato da una società periurbana, indifferente tanto alla città quanto alla campagna. Pierre Donadieu pone in queste pagine la necessità di ribaltare la tradizionale idea di una contrapposizione tra la città e la campagna che ci impedisce di cogliere il ruolo che può invece assumere la campagna urbana. Quello che un tempo pareva solo un ossimoro costituito da due termini tradizionalmente antitetici, diventa invece un paesaggio in cui emergono indizi di nuove ecologie tra territorio e società, in parte dipendenti dalla cultura urbana e da quella rurale, ma per molti aspetti portatrici di una proposta inedita di sostenibilità e di nuove forme di spazialità urbana su cui è giunta l'ora di interrogarsi.