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Una storia dell'acqua, nei suoi aspetti biologici, materiali, sociali, religiosi e simbolici, è destinata a percorrere le più svariate culture e discipline: l'acqua è essa stessa elemento trasversale, fluido, mutevole, multiforme, che si riversa diversamente sulla terra, nella natura e nella storia. I diversi "mondi" che il nostro mondo terracqueo contiene, altro non sono che differenti mondi d'acqua. Il volume raccoglie i contributi di alcuni importanti studiosi a livello mondiale, i quali, pur indagando realtà geografiche e culturali tra loro lontane, mostrano come l'acqua abbia sempre rappresentato un problema e come tutte le culture abbiano elaborato tecniche, saperi, pratiche per massimizzare i vantaggi di un bene che può mancare o eccedere, che può salvare o distruggere. Nella prima parte, il libro indaga un "esempio" storico-territoriale relativamente ristretto, quello del Mezzogiorno d'Italia: luogo quanto mai emblematico, nel corso della sua lunga storia, dell'affascinante e controverso rapporto con le acque. Descritto talora come una sorta di paradiso in terra, per l'incuria e la devastazione delle acque è stato altre volte considerato luogo deputato di sfasciume, degrado e rovina. L'attenzione viene poi spostata, nella seconda parte, su un'area più vasta, procedendo a indagare un secondo cerchio concentrico, il Mediterraneo, che sull'intenso rapporto con le acque ha declinato e definito le culture e le civiltà dei popoli che lo hanno abitato... Introduzione di Vito Teti.