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In principio ci furono la contestazione, il femminismo e la liberazione sessuale; poi vennero la donna oggetto, le scosciate tutte-tette delle tv commerciali, l'imperativo dei giovani belli e disinibiti a tutti i costi, uomini compresi. Qual è il nesso che tiene insieme così tanti ribaltamenti di ruoli e di costumi, all'apparenza tra loro stridenti? Qual è la strada che ha condotto dalla minigonna degli anni sessanta alle nudità dei novanta, dalla rivendicazione femminile dei diritti sul corpo all'esibizione spudorata della sessualità, dall'accettazione di sé alla manipolazione estetica? E che dire degli uomini, sospesi tra il sogno dell'harem e il mito della tenerezza materna? Con i ferri del mestiere dell'antropologa e una quotidiana consuetudine col mondo giovanile, Sandra Puccini passa in rassegna fiction e reality show, spot e messaggi pubblicitari, moda, narrativa per i giovani e neopornografia. Immagini e scritture, dunque, per raccontarci le trasformazioni delle rappresentazioni dei ruoli sessuali nella cultura italiana contemporanea. E mettendo in fila i modelli a cui oggi si ispirano maschi e femmine (da "Amici" a "Melissa P." e "Tre metri sopra il cielo") ce ne svela somiglianze e differenze rispetto a quelli dei loro genitori. "La grande mutazione antropologica" degli italiani, di cui Pasolini parlava inascoltato negli anni sessanta, è dunque ormai completata oppure all'alba del terzo millennio è tuttora in corso?