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Se osservando la superficie del territorio contemporaneo come un palinsesto possiamo descrivere le tracce delle modificazioni che generazioni e generazioni vi hanno apportato, leggendo i libri che compongono la biblioteca degli urbanisti è possibile ricostruire il depositarsi di diversi saperi che incontrandosi hanno dato origine all'urbanistica moderna. Leggere, o rileggere, i libri degli urbanisti, quelli scritti da urbanisti e che appartengono alle loro metaforiche biblioteche, aiuta a riconoscere e rinnovare le tradizioni che hanno contribuito alla formazione della disciplina. Questo è il senso che il volume vuole suggerire. Ma non solo. Esso, proponendo differenti esercizi di lettura di testi appartenenti a diverse tradizioni urbanistiche del Novecento, indica una delle possibili strade per una più profonda comprensione della città moderna e contemporanea, evitando al tempo stesso la "tirannia del momento". Le riletture non vanno interpretate come sostitutive di prime e dirette letture, esse non intendono ostacolare l'incontro con il libro, dando l'illusione di poterlo conoscere senza averlo letto. In fondo nessun libro che parla d'un libro dice di più del libro in questione. Queste "recensioni inattuali" vogliono piuttosto far sì che il testo lo si vada a cercare o a ritrovare negli scaffali delle biblioteche o delle librerie, nel caso fortunato in cui qualche editore, in modo lungimirante, abbia continuato a farlo vivere.