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"C'è un distico di Shakespeare così bello che basta da solo a un sonetto d'amore o disamore, sopravanza per tenerezza tutto, ci sovrasta se volessimo crederci da tanto di meritarlo proprio noi, per sbaglio o perchè siamo quel che abbiamo dato senza badarci: una carezza, un bacio sul palmo della mano, due parole di alato prepensiero, quei ti amo che, come sai, si negano da sé. Te l'offro, interpretato da Giovanni. Oh leggi quel che ha scritto il muto cuore udir con gli occhi è il genio dell'amore. L'amore e la vita si intrecciano con la letteratura e giocano l'antico gioco del desiderio, tessendo passione e spiritualità. Così l'amore, tra possesso e illusione, diventa strumento di conoscenza del reale, fascio di luce in grado di sondare con freschezza l'animo degli amanti e delle cose".