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Simón Bolivar e José Marti, Tina Modotti e Che Guevara: a cinquant'anni dalla rivoluzione cubana, il pantheon degli eroi rivoluzionari dell'America Latina occupa ancor oggi le menti e i cuori di tutti coloro che patteggiano per l'emancipazione. Sentimento contraddittorio, giacché mai come in questo momento le retoriche della rivoluzione hanno conosciuto un così cattivo corso. Ed è la dura realtà a mostrare impietosamente gli esiti meschini cui sono soggette le imprese che si erano presentate come più fulgide. Accade così che il cinquantesimo anniversario della rivoluzione castrista segni il punto più cupo e incerto della parabola di un potere che assume ogni giorno di più i connotati oppressivi del regime. Si può spiegare questo "cattivo destino" delle rivoluzioni americane, questa condanna che ha pesato su ogni pulsione libertaria, in quella parte di mondo, per un paio di secoli? O almeno, si può raccontare? I racconti che compongono questo libro sono davvero speciali. Il filo che li unisce è costituito da un comune terreno di ricognizione: la storia rivoluzionaria dell'America Latina contemporanea, che è al tempo stesso la storia di slanci e di fallimenti, di genuine spinte democratiche e di nefande degenerazioni.