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"Lo scoiattolo si svegliò di soprassalto nel cuore della notte... Cos'è il dopo?, pensava. Ne aveva parlato una volta alla formica, ma lei aveva alzato le spalle e aveva detto di non aver mai sentito parlare del dopo e che perciò non doveva essere niente... Ma allo scoiattolo questo non bastava. La gazza gli aveva detto una volta che dopo era il contrario di prima, ma allora che cos'era prima?". Come un nuovo e arguto Esopo, Toon Tellegen costruisce per noi degli specchi incantati: sono gli animali del bosco, una selva illuminata da molti sorrisi e infinite feste di compleanno, in cui ogni invitato può trovare il suo dolce preferito. Qui nessun animale è uno qualsiasi, ognuno è inconfondibile, unico, umano, verrebbe da dire. Le loro storie sono un inno all'amicizia, alla curiosità, all'avventura e al tempo stesso all'ozio, piene di passioni e contraddizioni risolte sempre con soave intelligenza, anche quando sono le più angoscianti. Si resta meravigliati dal dialogo tra lo scoiattolo e la formica, che sentono la mancanza l'uno dell'altra, dal bruco che festeggia la sua giacca, o dalle lettere affidate al vento e che, naturalmente, arrivano a destinazione. Con la loro leggerezza e la loro logica fanciullesca e geniale, gli animali che abitano il bosco di Tellegen sono allegri sabotatori della pigrizia dell'anima. Brevi e spiazzanti, le storie dello scoiattolo e dei suoi amici sovvertono sempre la dura legge della noia.