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Nella prima metà dell'Ottocento Napoli fu un centro particolarmente attivo e importante per la produzione lessicografica e per la riflessione sull'italiano. Anche nella capitale borbonica, seppur con qualche ritardo rispetto all'Italia superiore e centrale, prese vita un accanito dibattito intorno al purismo fra i sostenitori di opposte concezioni della lingua, specialmente in seguito alla pubblicazione di quella "Crusca partenopea" che fu il "Vocabolario domestico napoletano e toscano compilato nello studio di Basilio Puoti" (1841) e del suo contraltare: la "Propostina di correzioncelle al gran Vocabolario domestico di Basilio Puoti" (1842-1844) di Emmanuele Rocco, che faceva il verso alla "Proposta" montiana.