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Scordatevi "il bel Danubio blu": il fiume di questa quattrocentesca e balcanica vicenda è rosso di sangue. Ungheresi, romeni, serbi, albanesi, greci sono in lotta senza quartiere contro i turchi,'flagello della Cristianità", ma anche tra di loro. Su tutti, per spietatezza e intransigenza, spicca il voivoda Vlad ili, della stirpe dei Dra-culesti, detto l'Impalatore, le cui gesta - compiute sovente ed espressamente "nel nome della Croce", in aderenza agli appelli crociatistici di papa Pio il contro il sultano Maometto il Conquistatore - destano orrore o entusiasmo a seconda delle occasioni e delle convenienze politiche. È lui il vero Dracula. La sua cattiva fama, costruita a tavolino dai detrattori, si era diffusa per l'Europa mentre Vlad era ancora in vita, grazie a una vera e propria "diffamazione a mezzo stampa"; ma Dracula sarà trasformato in vampiro solo nel 1897 a opera di un inquieto e annoiato burocrate irlandese (Bram Stoker). Da allora, libri, cinema, tv, fumetti, videogiochi si sono impadroniti di questa immortale personificazione del Male (Dracula è stato persino testimonial di una campagna per promuovere le donazioni di sangue). Ma in qualsiasi scenario scarlatto ricompaia,Vlad l'Impalatore resta il simbolo delle più incontrollabili "contorsioni" dell'animo umano.