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Come affreschi che emergono dalla penombra di grandi cattedrali gotiche, le immagini della preistoria si offrono ai nostri occhi da pareti di roccia situate in caverne sotterranee quasi inaccessibili: cavalli, bisonti, tori, dipinti circa trentamila anni fa con toni brillanti di arancio, nero, marrone e giallo. Le figure umane scarseggiano e non ci sono alberi né prati o sfondo. Spesso gli animali si sovrappongono, a volte sono accompagnati da simboli o da impronte di mani. Da grotta a grotta l'arte è misteriosamente simile. Chi ha eseguito questi straordinari disegni? Perché i Cro-Magnon europei, cacciatori-raccoglitori, si sono spinti sottoterra per raffigurare animali che guardano fisso, da un lontano passato? Amir Aczel accompagna il lettore in un viaggio alla ricerca di quanto possano rivelare le antiche pitture rupestri sulle origini del linguaggio, dell'arte e del pensiero umano.