La corsa in acqua come mezzo di prevenzione, riabilitazione e riatletizzazione. Idroterapia e attività in acqua integrate per il fitness e lo sport di Cazzetta Alfio - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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La corsa in acqua come mezzo di prevenzione, riabilitazione e riatletizzazione. Idroterapia e attività in acqua integrate per il fitness e lo sport

  • Autore: Cazzetta Alfio
  • Editore: Calzetti Mariucci
  • Isbn: 9788860285997
  • Categoria: Arti ricreative. spettacolo. sport
  • Numero pagine: 280
  • Data di Uscita: 29/07/2019
  • Collana: Riabilitazione e prevenzione
25,00 €
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Dopo un breve excursus esplicativo sull'evoluzione della pratica sportiva nella società moderna, positivamente incrementata ma anche più ricca di traumi ed infortuni, Alfio Cazzetta punta l'indice proprio sulla natura e sulle cause più frequenti di infortunio e sulle conseguenze che lasciano in chi li subisce. Nucleo centrale del manuale è la corsa in acqua come prima e indispensabile pratica riabilitativa e preventiva, con declinazioni che vanno dal lavoro in acqua alta a quello in acqua bassa, propedeutico al ritorno dei piedi a terra e al rientro in gruppo per l'attività allenante di routine. Vengono quindi ben descritti quegli elementi di fisica e fisiologia che fanno comprendere gli effetti generali indotti dal lavoro in acqua. In diversi capitoli viene trattata l'idroterapia applicata alla riabilitazione di atleti praticanti sport individuali, di squadra e su pazienti speciali che manifestano disfunzioni fisiche quali obesità, diabete, anemia, pubalgia, disabilità motorie gravi. Un focus particolare viene posto, con un capitolo dedicato, sui traumi delle seguenti parti anatomiche: piede, ginocchio, spalla e colonna. Infine, sono riportati diversi casi di riabilitazione: per ciascuno di essi è stata redatta la procedura completa; programmata e applicata dall'Autore e completata dalla descrizione delle condizioni di origine del trauma e delle esperienze umane e sportive, nonché da alcune testimonianze dirette. Il tutto nel rigoroso rispetto del principio secondo il quale nella riabilitazione i protocolli non possono assurgere a dogmi, ma solo costituire tracce per iniziare un lavoro sempre calibrato sulle caratteristiche del paziente, sia nei carichi che nella tempistica.

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